Il cibo ha una collocazione ubiqua ed ambivalente nella rappresentazione della società contemporanea. Per molti il cibo è un diritto (Sage 2012; Lang, Barling 2012) ed un aspetto imprescindibile della sicurezza umana, intesa come sicurezza alimentare. Nelle società più opulente, e non solo in quelle, il cibo è anche una forma di spettacolo ed è il protagonista del tempo libero, nei media e nell'economia turistica. Vi è poi il cibo come fattore identitario, di tradizione (heritage) espressione di identità etnica o religiosa e veicolo ideologica della ruralità nazionalista o tribalista (Pingali, 2016; Anríquez G., Stamoulis K. 2007). Più precisamente, crediamo che parlare di sistema dell'alimentazione e di scelte alimentari sia anche un modo di ripensare e ridefinire la descrizione della società in maniera riflessiva. Infatti, parlare di cibo significa parlare di società e dei modi stessi di organizzare la società. Un discorso sociologico sulle pratiche alimentari e le relazioni sociali che ne sono espressione non può che cominciare lì dove il cibo viene prodotto ovvero nell'ambiente rurale. Capire la ruralità e lo sviluppo rurale è il modo per ridare la giusta collocazione teorica al fattore cibo e capire come la società si definisca e ridefinisca anche attraverso e con l'alimentazione. In questo saggio, suggeriamo che il rapporto tra il rurale ed il mondo dell'istruzione superiore (universitaria) sia un aspetta strategico, non solo in termini di formazione classica, ma attraverso strumenti di relazionalità più diretta ed informale quali le field-trip (visite di ricerca sul campo) compiute da studenti e docenti come osservatori partecipanti a pieno titolo della relazionalità reticolare che caratterizza il rurale contemporaneo.

Osservare le reti rurali, cambiare le pratiche alimentari: i field-trip accademici e lo sviluppo rurale sostenibile

Emilio Cocco
2018-01-01

Abstract

Il cibo ha una collocazione ubiqua ed ambivalente nella rappresentazione della società contemporanea. Per molti il cibo è un diritto (Sage 2012; Lang, Barling 2012) ed un aspetto imprescindibile della sicurezza umana, intesa come sicurezza alimentare. Nelle società più opulente, e non solo in quelle, il cibo è anche una forma di spettacolo ed è il protagonista del tempo libero, nei media e nell'economia turistica. Vi è poi il cibo come fattore identitario, di tradizione (heritage) espressione di identità etnica o religiosa e veicolo ideologica della ruralità nazionalista o tribalista (Pingali, 2016; Anríquez G., Stamoulis K. 2007). Più precisamente, crediamo che parlare di sistema dell'alimentazione e di scelte alimentari sia anche un modo di ripensare e ridefinire la descrizione della società in maniera riflessiva. Infatti, parlare di cibo significa parlare di società e dei modi stessi di organizzare la società. Un discorso sociologico sulle pratiche alimentari e le relazioni sociali che ne sono espressione non può che cominciare lì dove il cibo viene prodotto ovvero nell'ambiente rurale. Capire la ruralità e lo sviluppo rurale è il modo per ridare la giusta collocazione teorica al fattore cibo e capire come la società si definisca e ridefinisca anche attraverso e con l'alimentazione. In questo saggio, suggeriamo che il rapporto tra il rurale ed il mondo dell'istruzione superiore (universitaria) sia un aspetta strategico, non solo in termini di formazione classica, ma attraverso strumenti di relazionalità più diretta ed informale quali le field-trip (visite di ricerca sul campo) compiute da studenti e docenti come osservatori partecipanti a pieno titolo della relazionalità reticolare che caratterizza il rurale contemporaneo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/105566
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