Il concetto di povertà è mutato nel corso del tempo e con esso la caratterizzazione dei fenomeni di povertà rurale. La condizione di povertà è oggi determinata solo parzialmente dalla condizione reddituale e spesso non è misurabile con indicatori sintetici. Inoltre, proprio in relazione all’importanza assunta dal sistema di capabilities e functioning nella determinazione della condizione di povertà, ha trovato sempre maggiore diffusione, accanto al concetto di povertà assoluta, quello di povertà relativa. All’interno di questa cornice muta anche l’approccio allo studio della povertà in agricoltura e nelle aree rurali. Pur rimanendo un problema di preminente importanza, il tema della povertà e degli interventi per rimuoverla assumono connotazioni diverse, legate alla competitività dei territori più che alla capacità del settore di assicurare redditi adeguati. Tale orizzonte ha, d’altronde, segnato lo stesso processo di revisione delle politiche a sostegno del settore agricolo. Gli originari obiettivi della Politica Agricola Comunitaria (PAC), tra cui quello di colmare il gap tra redditi agricoli e urbani, sono stati sostituiti da un nuovo paradigma di intervento, fondato sulla soddisfazione di bisogni collettivi e sulla dimensione territoriale del sostegno. In questo quadro il tema della povertà in agricoltura assume sempre meno connotati specifici e settoriali e l’attenzione si sposta soprattutto sulla dimensione territoriale e sul rischio di declino che caratterizza molti territori rurali. La recente letteratura economico-agraria sul tema evidenzia l’importanza assunta dai percorsi di integrazione del reddito all’interno delle strategie traiettorie aziendali e la valenza strategica che la collocazione territoriale può avere nella scelta di intraprendere o dare continuità all’esercizio dell’attività agricola. Quindi la nuova generazione di politiche per i territori rurali, operante a partire da Agenda 2000, rappresenta oggi, una leva fondamentale per combattere il disagio sociale e la povertà nelle aree rurali Su questo terreno si apre una delle sfide più importanti per il futuro della lotta alla povertà e all’esclusione sociale in agricoltura e nelle aree rurali. Costruire nuove capacità di governo dei territori e generare nuove occasioni di reddito e socialità attorno ai contenuti identitari e relazionali dei sistemi territoriali apre necessariamente anche lo spazio per una riflessione approfondita sull’articolazione delle responsabilità territoriali e sulle capacità di gestire il cambiamento che da essa prendono piede

Disagio rurale, rischio povertà e fenomeni di esclusione sociale

DI PASQUALE J.
2008-01-01

Abstract

Il concetto di povertà è mutato nel corso del tempo e con esso la caratterizzazione dei fenomeni di povertà rurale. La condizione di povertà è oggi determinata solo parzialmente dalla condizione reddituale e spesso non è misurabile con indicatori sintetici. Inoltre, proprio in relazione all’importanza assunta dal sistema di capabilities e functioning nella determinazione della condizione di povertà, ha trovato sempre maggiore diffusione, accanto al concetto di povertà assoluta, quello di povertà relativa. All’interno di questa cornice muta anche l’approccio allo studio della povertà in agricoltura e nelle aree rurali. Pur rimanendo un problema di preminente importanza, il tema della povertà e degli interventi per rimuoverla assumono connotazioni diverse, legate alla competitività dei territori più che alla capacità del settore di assicurare redditi adeguati. Tale orizzonte ha, d’altronde, segnato lo stesso processo di revisione delle politiche a sostegno del settore agricolo. Gli originari obiettivi della Politica Agricola Comunitaria (PAC), tra cui quello di colmare il gap tra redditi agricoli e urbani, sono stati sostituiti da un nuovo paradigma di intervento, fondato sulla soddisfazione di bisogni collettivi e sulla dimensione territoriale del sostegno. In questo quadro il tema della povertà in agricoltura assume sempre meno connotati specifici e settoriali e l’attenzione si sposta soprattutto sulla dimensione territoriale e sul rischio di declino che caratterizza molti territori rurali. La recente letteratura economico-agraria sul tema evidenzia l’importanza assunta dai percorsi di integrazione del reddito all’interno delle strategie traiettorie aziendali e la valenza strategica che la collocazione territoriale può avere nella scelta di intraprendere o dare continuità all’esercizio dell’attività agricola. Quindi la nuova generazione di politiche per i territori rurali, operante a partire da Agenda 2000, rappresenta oggi, una leva fondamentale per combattere il disagio sociale e la povertà nelle aree rurali Su questo terreno si apre una delle sfide più importanti per il futuro della lotta alla povertà e all’esclusione sociale in agricoltura e nelle aree rurali. Costruire nuove capacità di governo dei territori e generare nuove occasioni di reddito e socialità attorno ai contenuti identitari e relazionali dei sistemi territoriali apre necessariamente anche lo spazio per una riflessione approfondita sull’articolazione delle responsabilità territoriali e sulle capacità di gestire il cambiamento che da essa prendono piede
2008
978-88-89988-15-2
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