In ambito bioetico molti sono gli approcci: tanti (se non di più) quante le prospettive etiche ordinariamente riscontrabili. Una molteplicità di approcci che, tuttavia, non ha prodotto una ricchezza nascente dal confronto ed eventuale compenetrazione, ma determinato l’erezione di muri a difesa della presunta ed assunta validità da parte di ciascuno. In questo panorama così variegato appare molto interessante e foriero di “novità” quel particolare approccio bioetico, sviluppatosi particolarmente in questi ultimi anni, nato nell’ambito della riflessione femminista, il cui portato più interessante è stata l’elaborazione della c.d. “etica della cura”. Il saggio parte, così, indagando sugli albori della riflessione sulla condizione delle donne, registrando il passaggio dalla denuncia della discriminazione alla valorizzazione della differenza. All’interno di questa prospettiva, avvalorante la ricchezza che può venire dal coniugare le differenze senza porle in un’alternativa escludente, la bioetica della cura sembra aver trovato ’humus ideale.Chiudendo con alcune considerazioni, che sottolineano come la prospettiva dell’etica della cura si proponga così come uno sguardo senza dubbio fecondo, per il suo aver individuato prospettive nuove, che aiutano a comporre un procedere argomentativo molto più aderente alla complessità esistenziale, ovviando a quelle rigidità presenti in altre teorie.

Etica della cura e pensiero femminile: un approccio bioetico fecondo

DI GIANDOMENICO, Anna
2016-01-01

Abstract

In ambito bioetico molti sono gli approcci: tanti (se non di più) quante le prospettive etiche ordinariamente riscontrabili. Una molteplicità di approcci che, tuttavia, non ha prodotto una ricchezza nascente dal confronto ed eventuale compenetrazione, ma determinato l’erezione di muri a difesa della presunta ed assunta validità da parte di ciascuno. In questo panorama così variegato appare molto interessante e foriero di “novità” quel particolare approccio bioetico, sviluppatosi particolarmente in questi ultimi anni, nato nell’ambito della riflessione femminista, il cui portato più interessante è stata l’elaborazione della c.d. “etica della cura”. Il saggio parte, così, indagando sugli albori della riflessione sulla condizione delle donne, registrando il passaggio dalla denuncia della discriminazione alla valorizzazione della differenza. All’interno di questa prospettiva, avvalorante la ricchezza che può venire dal coniugare le differenze senza porle in un’alternativa escludente, la bioetica della cura sembra aver trovato ’humus ideale.Chiudendo con alcune considerazioni, che sottolineano come la prospettiva dell’etica della cura si proponga così come uno sguardo senza dubbio fecondo, per il suo aver individuato prospettive nuove, che aiutano a comporre un procedere argomentativo molto più aderente alla complessità esistenziale, ovviando a quelle rigidità presenti in altre teorie.
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