Il lavoro affronta il classico tema della teoria generale del diritto e dello stato, attraverso uno studio interdisciplinare, che applica agli “oggetti” della scienza giuridica strumenti di analisi molto innovativi (provenienti dalle scienze naturali), con l’obiettivo di ricostruire in termini empirici il fenomeno giuridico. In particolare, l’autore propone un’interpretazione di tipo evolutivo dell’ordinamento e della costituzione, assumendo come punto di riferimento la “Teoria della complessità”. Questa teoria nasce dalla scoperta che, nei fenomeni studiati da diverse discipline, si ripetono schemi di comportamento ricorrenti che sfuggono al “determinismo”, cioè ad un’interpretazione meccanicistica del tutto come somma delle parti. La scelta metodologica nasce dalla convinzione che la scienza giuridica si trovi in una fase di stallo e sia sempre meno capace di analizzare la “complessità giuridica” delle società contemporanee, di dialogare con le altre scienze, di portare il proprio fondamentale contributo alla comprensione della realtà. Nella prima parte, dopo aver ricostruito le pre-condizioni necessarie all’insorgere del “comportamento giuridico” (ubi scripta ibi ius), l’analisi parte dall’individuazione della causa necessaria e sufficiente a generare il primo ordinamento giuridico (l’atto di fede nella Grundnorm), per poi esaminare gli effetti che l’instaurazione dell’ordinamento determina sulla condizione individuale (la rinuncia del singolo alla libertà naturale), sull’organizzazione sociale (il diritto e la gerarchia sociale come tecniche del dominio), e sull’autorità che il diritto instaura (la creazione della persona artificialis). A conclusione di questa parte, viene esaminata la funzione selettiva che il diritto oggettivo svolge rispetto a tre tipi di competizioni (le competizioni fra individui, fra enti sovrani e fra norme giuridiche). Nella seconda parte – tirando le fila della ricostruzione evolutiva e utilizzando un “linguaggio formale” basato sulla Teoria dei grafi – viene elaborata la vera e propria ipotesi scientifica, che è composta da tre “modelli”: la Rete delle Fonti del diritto (criterio cronologico e criterio gerarchico), la Rete delle Norme giuridiche (interpretazione, modi deontici e criterio di specialità-generalità) e la Rete dei Rapporti giuridici (sussunzione, rete di governo e le reti secondarie). I tre modelli confluiscono, infine, in un macro-modello che ne definisce le interrelazioni.

Io solo sono il tuo sovrano - Per una teoria complessa del diritto

MARAZZITA, Giuseppe
2015-01-01

Abstract

Il lavoro affronta il classico tema della teoria generale del diritto e dello stato, attraverso uno studio interdisciplinare, che applica agli “oggetti” della scienza giuridica strumenti di analisi molto innovativi (provenienti dalle scienze naturali), con l’obiettivo di ricostruire in termini empirici il fenomeno giuridico. In particolare, l’autore propone un’interpretazione di tipo evolutivo dell’ordinamento e della costituzione, assumendo come punto di riferimento la “Teoria della complessità”. Questa teoria nasce dalla scoperta che, nei fenomeni studiati da diverse discipline, si ripetono schemi di comportamento ricorrenti che sfuggono al “determinismo”, cioè ad un’interpretazione meccanicistica del tutto come somma delle parti. La scelta metodologica nasce dalla convinzione che la scienza giuridica si trovi in una fase di stallo e sia sempre meno capace di analizzare la “complessità giuridica” delle società contemporanee, di dialogare con le altre scienze, di portare il proprio fondamentale contributo alla comprensione della realtà. Nella prima parte, dopo aver ricostruito le pre-condizioni necessarie all’insorgere del “comportamento giuridico” (ubi scripta ibi ius), l’analisi parte dall’individuazione della causa necessaria e sufficiente a generare il primo ordinamento giuridico (l’atto di fede nella Grundnorm), per poi esaminare gli effetti che l’instaurazione dell’ordinamento determina sulla condizione individuale (la rinuncia del singolo alla libertà naturale), sull’organizzazione sociale (il diritto e la gerarchia sociale come tecniche del dominio), e sull’autorità che il diritto instaura (la creazione della persona artificialis). A conclusione di questa parte, viene esaminata la funzione selettiva che il diritto oggettivo svolge rispetto a tre tipi di competizioni (le competizioni fra individui, fra enti sovrani e fra norme giuridiche). Nella seconda parte – tirando le fila della ricostruzione evolutiva e utilizzando un “linguaggio formale” basato sulla Teoria dei grafi – viene elaborata la vera e propria ipotesi scientifica, che è composta da tre “modelli”: la Rete delle Fonti del diritto (criterio cronologico e criterio gerarchico), la Rete delle Norme giuridiche (interpretazione, modi deontici e criterio di specialità-generalità) e la Rete dei Rapporti giuridici (sussunzione, rete di governo e le reti secondarie). I tre modelli confluiscono, infine, in un macro-modello che ne definisce le interrelazioni.
2015
978-88-495-3071-1
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