L’articolo tratta un argomento che si sta sempre più imponendo sulla scena del diritto europeo: il moltiplicarsi di forme di collaborazione tra enti pubblici e imprese private per la realizzazione di iniziative di pubblico interesse in campo economico. I documenti comunitari parlano di partenariati pubblico-privati, distinguendoli in due categorie: quelli che si esauriscono in un rapporto bilaterale di tipo convenzionale, come gli appalti e le concessioni (partenariati puramente contrattuali), e quelli che danno vita ad una nuova entità nella quale le due parti si fondono, come le società miste (partenariati istituzionalizzati). Il problema giuridico posto da questi fenomeni, soprattutto de iure condendo, è quello di consentirne lo sviluppo entro un quadro di regole certe e rispettose dei principi del mercato interno: si è in proposito aperto un dibattito sull’opportunità di introdurre in materia un’apposita disciplina di diritto comunitario derivato. Per i partenariati istituzionalizzati, in particolare, una comunicazione interpretativa della Commissione ha dettato alcune linee-guida che ne fanno emergere l’autonoma rilevanza giuridica. La categoria dei PPP è poi entrata anche nell’ordinamento italiano, sia attraverso la giurisprudenza sia per mano del legislatore. Ad essa si ispira infatti la giurisprudenza comunitaria e nazionale sulle società miste di gestione dei servizi pubblici locali; mentre nel Codice dei contratti pubblici è stata di recente introdotta la figura dei contratti di partenariato. L’analisi del fenomeno offre qualche spunto di riflessione sulle peculiari modalità con le quali può realizzarsi l’integrazione tra gli ordinamenti giuridici all’interno del diritto europeo.

Il partenariato pubblico-privato nel processo di integrazione europea

D'ANTONIO, SIMONA
2012-01-01

Abstract

L’articolo tratta un argomento che si sta sempre più imponendo sulla scena del diritto europeo: il moltiplicarsi di forme di collaborazione tra enti pubblici e imprese private per la realizzazione di iniziative di pubblico interesse in campo economico. I documenti comunitari parlano di partenariati pubblico-privati, distinguendoli in due categorie: quelli che si esauriscono in un rapporto bilaterale di tipo convenzionale, come gli appalti e le concessioni (partenariati puramente contrattuali), e quelli che danno vita ad una nuova entità nella quale le due parti si fondono, come le società miste (partenariati istituzionalizzati). Il problema giuridico posto da questi fenomeni, soprattutto de iure condendo, è quello di consentirne lo sviluppo entro un quadro di regole certe e rispettose dei principi del mercato interno: si è in proposito aperto un dibattito sull’opportunità di introdurre in materia un’apposita disciplina di diritto comunitario derivato. Per i partenariati istituzionalizzati, in particolare, una comunicazione interpretativa della Commissione ha dettato alcune linee-guida che ne fanno emergere l’autonoma rilevanza giuridica. La categoria dei PPP è poi entrata anche nell’ordinamento italiano, sia attraverso la giurisprudenza sia per mano del legislatore. Ad essa si ispira infatti la giurisprudenza comunitaria e nazionale sulle società miste di gestione dei servizi pubblici locali; mentre nel Codice dei contratti pubblici è stata di recente introdotta la figura dei contratti di partenariato. L’analisi del fenomeno offre qualche spunto di riflessione sulle peculiari modalità con le quali può realizzarsi l’integrazione tra gli ordinamenti giuridici all’interno del diritto europeo.
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