Il lavoro di ricerca vuole verificare la rilevanza delle innovazioni metodologiche poste alla base della genesi della teorica bestana e, prima fra tutte, l’importanza della continua osservazione della realtà fattuale delle aziende, in coerenza con la collocazione scientifica di Besta nel pieno positivismo, con l’influenza esercitata dagli economisti nella sua formazione culturale, con le finalità prospettivo-metodologiche perseguite e orientate alla rifondazione della disciplina anche in funzione confutativa della allora dominante teoria cerboniana. Partendo dalla prospettiva osservativa della realtà fenomenica scelta da Besta (formidabile restringimento del campo di osservazione ai soli fatti relativi al controllo) viene posto in evidenza come, con la trasformazione dei fatti in fatti scientifici che ne deriva, si introduce un primo elemento di forte attenuazione delle potenzialità di inferenza induttiva che impedisce il pieno dispiegarsi degli sviluppi teorici che le innovazioni metodologiche introdotte avrebbero potuto consentire. Proseguendo nell’analisi del grado di coerenza interna del sistema teorico – attraverso l’esame del significato attribuito alle valutazioni e agli inventari e del ruolo assegnato al sistema scritturale – viene fatta emergere una prima insanabile divaricazione della teoria bestana conseguente al continuo riferimento alla realtà delle aziende, laddove la teoria si sviluppa in modo disarmonico, da un lato, sui temi della determinazione del valore e di controllo direzionale (riservato alla autorità eminente e alla intelligenza direttiva), dall’altro, sui sistemi costrittivi e di controllo operativo (riferito all’attività di dipendenti e agenti). Applicando lo schema di analisi rivolutivo e per paradigmi, viene esaminato lo sviluppo successivo del sistema teorico bestano e, tralasciando il filone dell’affinamento e del completamento teoretico, nonché quello dell’ampliamento del nucleo teorico a settori affini, gli studi tesi al potenziamento della coerenza interna confermano l’ipotesi di ricerca: la rilevanza dell’opera di Besta non può essere circoscritta alla elaborazione del suo sistema teorico che pur rappresenta una pietra miliare nello sviluppo della materia, ma va definita alla luce delle innovazioni di metodo proposte che, da un lato, provocano la crisi della stessa teorica patrimonialista, dall’altro, rappresentano le premesse per lo sviluppo della disciplina attraverso il superamento del sistema bestano e il delinearsi dei nuovi indirizzi di studio nel corso del XX secolo. [...]

Il rilievo della prassi contabile nella formazione della teoria bestana: potenzialità euristiche e vincoli involutivi

D'AMICO, Luciano
2008-01-01

Abstract

Il lavoro di ricerca vuole verificare la rilevanza delle innovazioni metodologiche poste alla base della genesi della teorica bestana e, prima fra tutte, l’importanza della continua osservazione della realtà fattuale delle aziende, in coerenza con la collocazione scientifica di Besta nel pieno positivismo, con l’influenza esercitata dagli economisti nella sua formazione culturale, con le finalità prospettivo-metodologiche perseguite e orientate alla rifondazione della disciplina anche in funzione confutativa della allora dominante teoria cerboniana. Partendo dalla prospettiva osservativa della realtà fenomenica scelta da Besta (formidabile restringimento del campo di osservazione ai soli fatti relativi al controllo) viene posto in evidenza come, con la trasformazione dei fatti in fatti scientifici che ne deriva, si introduce un primo elemento di forte attenuazione delle potenzialità di inferenza induttiva che impedisce il pieno dispiegarsi degli sviluppi teorici che le innovazioni metodologiche introdotte avrebbero potuto consentire. Proseguendo nell’analisi del grado di coerenza interna del sistema teorico – attraverso l’esame del significato attribuito alle valutazioni e agli inventari e del ruolo assegnato al sistema scritturale – viene fatta emergere una prima insanabile divaricazione della teoria bestana conseguente al continuo riferimento alla realtà delle aziende, laddove la teoria si sviluppa in modo disarmonico, da un lato, sui temi della determinazione del valore e di controllo direzionale (riservato alla autorità eminente e alla intelligenza direttiva), dall’altro, sui sistemi costrittivi e di controllo operativo (riferito all’attività di dipendenti e agenti). Applicando lo schema di analisi rivolutivo e per paradigmi, viene esaminato lo sviluppo successivo del sistema teorico bestano e, tralasciando il filone dell’affinamento e del completamento teoretico, nonché quello dell’ampliamento del nucleo teorico a settori affini, gli studi tesi al potenziamento della coerenza interna confermano l’ipotesi di ricerca: la rilevanza dell’opera di Besta non può essere circoscritta alla elaborazione del suo sistema teorico che pur rappresenta una pietra miliare nello sviluppo della materia, ma va definita alla luce delle innovazioni di metodo proposte che, da un lato, provocano la crisi della stessa teorica patrimonialista, dall’altro, rappresentano le premesse per lo sviluppo della disciplina attraverso il superamento del sistema bestano e il delinearsi dei nuovi indirizzi di studio nel corso del XX secolo. [...]
2008
978-88-96004-01-2
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