Questo breve saggio rappresenta una sintesi di un lavoro di ricerca, condotto per la Caritas della regione Ecclesiastica Abruzzo-Molise, concernente l’operato associativo per l’anno 2012. L’interesse sociologico del lavoro sta nella presa diretta dell’associazione con un mondo di marginalità che – nella enorme difficoltà attuale delle istituzioni pubbliche – non consente e non fa sconti di sorta. La vita dei migranti e delle altre persone poste – non certo per scelta – ai margini della nostra società funge da specchietto di Tornasole sulla salute complessiva della società stessa. Le risposte che l’associazione, mette in campo sono interessanti anche dal punto di vista del lavoro sociale perché si misurano con una sempre maggiore necessità attivativa dei soggetti e, forse soprattutto, ricostruttiva delle reti che queste persone non hanno più intorno a loro. L’articolo inizia con una introduzione sulla condizione generale del sociale in Abruzzo e con una breve disamina del problema del gigantesco impoverimento trasversale che sta colpendo la nostra società. Il lavoro prosegue poi con l’illustrazione di alcuni elementi di scenario, emersi dall’analisi dei dati forniti dalla Caritas, dove emergono pur nell’unitarietà dell’azione associativa, differenti approcci diocesani all’azione di contrasto delle povertà. Questi approcci sono chiaramente figli di una diversificazione rilevante dei territori e dei pubblici di riferimento di ogni diocesi. Infine, si conclude da una parte con un invito alla valorizzazione continua della ardigoiana terza dimensione (il volontariato, la dimensione del dono gratuito) ai fini del recupero di una dimensione di socializzazione del problema del benessere comune; dall’altra si invita alla re-inclusione della c.d. economia civile, nel processo di contrasto attivo delle povertà relazionali e materiali.

Vecchie e nuove povertà nell’attuale prospettiva dei servizi sociali: la realtà dei servizi Caritas dell’Abruzzo e del Molise

BORTOLETTO, NICO
2014-01-01

Abstract

Questo breve saggio rappresenta una sintesi di un lavoro di ricerca, condotto per la Caritas della regione Ecclesiastica Abruzzo-Molise, concernente l’operato associativo per l’anno 2012. L’interesse sociologico del lavoro sta nella presa diretta dell’associazione con un mondo di marginalità che – nella enorme difficoltà attuale delle istituzioni pubbliche – non consente e non fa sconti di sorta. La vita dei migranti e delle altre persone poste – non certo per scelta – ai margini della nostra società funge da specchietto di Tornasole sulla salute complessiva della società stessa. Le risposte che l’associazione, mette in campo sono interessanti anche dal punto di vista del lavoro sociale perché si misurano con una sempre maggiore necessità attivativa dei soggetti e, forse soprattutto, ricostruttiva delle reti che queste persone non hanno più intorno a loro. L’articolo inizia con una introduzione sulla condizione generale del sociale in Abruzzo e con una breve disamina del problema del gigantesco impoverimento trasversale che sta colpendo la nostra società. Il lavoro prosegue poi con l’illustrazione di alcuni elementi di scenario, emersi dall’analisi dei dati forniti dalla Caritas, dove emergono pur nell’unitarietà dell’azione associativa, differenti approcci diocesani all’azione di contrasto delle povertà. Questi approcci sono chiaramente figli di una diversificazione rilevante dei territori e dei pubblici di riferimento di ogni diocesi. Infine, si conclude da una parte con un invito alla valorizzazione continua della ardigoiana terza dimensione (il volontariato, la dimensione del dono gratuito) ai fini del recupero di una dimensione di socializzazione del problema del benessere comune; dall’altra si invita alla re-inclusione della c.d. economia civile, nel processo di contrasto attivo delle povertà relazionali e materiali.
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