Questo articolo propone uno studio di caso su di una comunità locale, quella di Castelli (TE), nota per la secolare produzione tradizionale di ceramiche. Dopo un breve cenno storico e di contestualizzazione socio-economica viene preso in considerazione il dipanarsi, nello sviluppo del luogo, di alcuni elementi strettamente legati al mantenimento dei confini comunitari entro un ambito di sostenibilità relazionale. In particolare l’articolo evidenzia l’apparente aporia tra la necessità di conservare una tradizione - che in questo caso rappresenta anche il fondamento socio-economico della comunità - e la necessità di uno sviluppo economico da conseguirsi in misura tale da prevenire l’annichilimento della comunità stessa attraverso i consueti meccanismi migratori, tipici della montagna abruzzese. Si è verificata l’esistenza di meccanismi adattivi che influenzano l’equilibro generale della comunità attraverso un uso della tradizione in un senso di chiusura operativa del sociale verso il nuovo percepito non come possibilità ma come rischio. Si è concluso che tale strategia di chiusura operativa è sostenibile solo fino ad un certo punto, oltre il quale subentrano rischi di autoreferenzialità tali da poter innescare lo stesso effetto entropico verso il quale tale chiusura era posta in essere.[...]

Il cambiamento nella produzione della ceramica artistica come elemento di ripensamento dello sviluppo di una comunità. Il caso di Castelli

BORTOLETTO, NICO
2013-01-01

Abstract

Questo articolo propone uno studio di caso su di una comunità locale, quella di Castelli (TE), nota per la secolare produzione tradizionale di ceramiche. Dopo un breve cenno storico e di contestualizzazione socio-economica viene preso in considerazione il dipanarsi, nello sviluppo del luogo, di alcuni elementi strettamente legati al mantenimento dei confini comunitari entro un ambito di sostenibilità relazionale. In particolare l’articolo evidenzia l’apparente aporia tra la necessità di conservare una tradizione - che in questo caso rappresenta anche il fondamento socio-economico della comunità - e la necessità di uno sviluppo economico da conseguirsi in misura tale da prevenire l’annichilimento della comunità stessa attraverso i consueti meccanismi migratori, tipici della montagna abruzzese. Si è verificata l’esistenza di meccanismi adattivi che influenzano l’equilibro generale della comunità attraverso un uso della tradizione in un senso di chiusura operativa del sociale verso il nuovo percepito non come possibilità ma come rischio. Si è concluso che tale strategia di chiusura operativa è sostenibile solo fino ad un certo punto, oltre il quale subentrano rischi di autoreferenzialità tali da poter innescare lo stesso effetto entropico verso il quale tale chiusura era posta in essere.[...]
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