Il saggio, che muove dall’analisi della nascita e dell’evoluzione del dialogo sociale europeo, analizza il ruolo delle parti sociali a livello comunitario. Dopo aver esaminato i criteri di selezione ai fini della rappresentatività sindacale degli attori del dialogo sociale europeo enunciati dalla Commissione Europea, evidenziandone le criticità applicative, l’Autore affronta il tema del margine d’azione attributo dal Trattato dell’Unione Europea a tali soggetti.In particolare, l’Autore si sofferma sull’esame delle diverse tipologie di contrattazione collettiva comunitaria (contrattazione “indotta e rinforzata” e contrattazione “ libera”), nonché sulla complessa questione dell’efficacia soggettiva di tali accordi collettivi. Nella parte conclusiva dello scritto, infine, l’Autore evidenzia che, negli ultimi anni, essendo fortemente diminuita l’iniziativa regolativa della Commissione Europea in campo giuslavoristico, è venuta meno anche la contrattazione collettiva comunitaria che di quella iniziativa ne costituisce una fase. L’Autore indica pertanto alcune possibili soluzioni al problema della “crisi della contrattazione collettiva comunitaria”, tra cui quella di un possibile futuro intervento del legislatore comunitario volto ad introdurre meccanismi di attuazione della “contrattazione collettiva transnazionale”. [...]

Il Sindacato europeo e la contrattazione collettiva

MARTONE, Michel
2009-01-01

Abstract

Il saggio, che muove dall’analisi della nascita e dell’evoluzione del dialogo sociale europeo, analizza il ruolo delle parti sociali a livello comunitario. Dopo aver esaminato i criteri di selezione ai fini della rappresentatività sindacale degli attori del dialogo sociale europeo enunciati dalla Commissione Europea, evidenziandone le criticità applicative, l’Autore affronta il tema del margine d’azione attributo dal Trattato dell’Unione Europea a tali soggetti.In particolare, l’Autore si sofferma sull’esame delle diverse tipologie di contrattazione collettiva comunitaria (contrattazione “indotta e rinforzata” e contrattazione “ libera”), nonché sulla complessa questione dell’efficacia soggettiva di tali accordi collettivi. Nella parte conclusiva dello scritto, infine, l’Autore evidenzia che, negli ultimi anni, essendo fortemente diminuita l’iniziativa regolativa della Commissione Europea in campo giuslavoristico, è venuta meno anche la contrattazione collettiva comunitaria che di quella iniziativa ne costituisce una fase. L’Autore indica pertanto alcune possibili soluzioni al problema della “crisi della contrattazione collettiva comunitaria”, tra cui quella di un possibile futuro intervento del legislatore comunitario volto ad introdurre meccanismi di attuazione della “contrattazione collettiva transnazionale”. [...]
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