Diritto ed episteme intende contribuire ad un’analisi della crisi del diritto che vada oltre il livello sintomatico e si muove, a tal fine, sullo sfondo dell’ipotesi che quella crisi sia legata anche all’incertezza dello statuto epistemico del sapere giuridico. Riprendendo da un passo omerico il filo della questione dell’ordine e della sua traduzione sul piano istituzionale, passando per una rilettura della struttura di fondo dell’episteme nell’analogia della linea di Platone, la riflessione tenta di rivisitare i possibili percorsi dall’immagine alla forma, dalla superficie della nostra esperienza ai nuclei intelligibili che la qualificano. Il filo rosso che, seguendo l’insegnamento di Franco Piccari, si nasconde nel numero e nella sua espressione nei sistemi formali della matematica, conduce ad una chiarificazione dei processi dianoetici in cui prende forma lo strumento del diritto e consente di adottarlo, ispirandosi all’incipit dell’Etica nicomachea, con arte e metodo. In questa linea il diritto può riproporsi come un momento non trascurabile del dramma che coinvolge l’uomo in quanto attore della sua storia e può essere letto, criticamente, come una modalità, certo non scontata, del riconoscimento.

Diritto ed episteme. Note sullo statuto epistemico del diritto.

SAVARESE, Paolo
2014-01-01

Abstract

Diritto ed episteme intende contribuire ad un’analisi della crisi del diritto che vada oltre il livello sintomatico e si muove, a tal fine, sullo sfondo dell’ipotesi che quella crisi sia legata anche all’incertezza dello statuto epistemico del sapere giuridico. Riprendendo da un passo omerico il filo della questione dell’ordine e della sua traduzione sul piano istituzionale, passando per una rilettura della struttura di fondo dell’episteme nell’analogia della linea di Platone, la riflessione tenta di rivisitare i possibili percorsi dall’immagine alla forma, dalla superficie della nostra esperienza ai nuclei intelligibili che la qualificano. Il filo rosso che, seguendo l’insegnamento di Franco Piccari, si nasconde nel numero e nella sua espressione nei sistemi formali della matematica, conduce ad una chiarificazione dei processi dianoetici in cui prende forma lo strumento del diritto e consente di adottarlo, ispirandosi all’incipit dell’Etica nicomachea, con arte e metodo. In questa linea il diritto può riproporsi come un momento non trascurabile del dramma che coinvolge l’uomo in quanto attore della sua storia e può essere letto, criticamente, come una modalità, certo non scontata, del riconoscimento.
2014
9788868122713
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