La considerazione del linguaggio e della comunicazione, come specificità della condizione umana nel mondo, implicano l’analisi della vita e della relazionalità nello spazio pubblico. Ciò riafferma che ogni essere umano trova nella dimensione linguistica la possibilità non solo di interagire con altri soggetti, ma di rapportarsi a se stesso e di rappresentare a se stesso il proprio mondo. Questo convincimento muove lo studio del presente saggio, immettendo al centro dell'intricato binomio pensiero-linguaggio, azione morale. La centralità del nesso tra pensiero e linguaggio è stata riconosciuta fin dall'antichità come via d'accesso alla chiarificazione delle problematiche filosofiche; ma si può a ragione ritenere che il nostro secolo ha riservato un rinnovato interesse a questo problema, riproponendo, ma anche ricercando in esse nuove vie di speculazione, questioni essenziali riguardo alla necessità per il pensiero di un sistema simbolico per operare, o relativamente alla domanda se il linguaggio sia sempre inderogabilmente connesso ad un sistema di pensiero. E se le svolte linguistiche nella filosofia del Novecento hanno sancito il superamento della considerazione della parola come “cartellino” per denominare oggetti, la parola è comunque da considerarsi l'etichetta di un concetto? Il fatto che la parola non sia solo segno ma, come afferma Gadamer, già sempre significato, ci ricollega alla convinzione che essa “ha in sé, in un qualche modo enigmatico, un legame con ciò che essa ‘rappresenta’ ”, ma non in un rapporto speculare con l’oggetto, bensì in un’implicazione profonda con la rappresentazione e con il pensiero. Pertanto, “è una pura astrazione immaginarsi il sistema della verità come un sistema di possibilità tutto dispiegato, a cui dovrebbero essere conformati i segni che poi il soggetto impiegherebbe per cogliere la realtà”. Nel saggio in oggetto si affronta la questione etica come intrinseca o eteronoma modalità del costituirsi della relazione umana, intersoggettiva, politica e istituzionale, nello spazio pubblico delle società complesse del nostro tempo.[...]

Cap. V. "Ethos, logos e nomos nell’età postmoderna"

RICCI, Fiammetta
2007-01-01

Abstract

La considerazione del linguaggio e della comunicazione, come specificità della condizione umana nel mondo, implicano l’analisi della vita e della relazionalità nello spazio pubblico. Ciò riafferma che ogni essere umano trova nella dimensione linguistica la possibilità non solo di interagire con altri soggetti, ma di rapportarsi a se stesso e di rappresentare a se stesso il proprio mondo. Questo convincimento muove lo studio del presente saggio, immettendo al centro dell'intricato binomio pensiero-linguaggio, azione morale. La centralità del nesso tra pensiero e linguaggio è stata riconosciuta fin dall'antichità come via d'accesso alla chiarificazione delle problematiche filosofiche; ma si può a ragione ritenere che il nostro secolo ha riservato un rinnovato interesse a questo problema, riproponendo, ma anche ricercando in esse nuove vie di speculazione, questioni essenziali riguardo alla necessità per il pensiero di un sistema simbolico per operare, o relativamente alla domanda se il linguaggio sia sempre inderogabilmente connesso ad un sistema di pensiero. E se le svolte linguistiche nella filosofia del Novecento hanno sancito il superamento della considerazione della parola come “cartellino” per denominare oggetti, la parola è comunque da considerarsi l'etichetta di un concetto? Il fatto che la parola non sia solo segno ma, come afferma Gadamer, già sempre significato, ci ricollega alla convinzione che essa “ha in sé, in un qualche modo enigmatico, un legame con ciò che essa ‘rappresenta’ ”, ma non in un rapporto speculare con l’oggetto, bensì in un’implicazione profonda con la rappresentazione e con il pensiero. Pertanto, “è una pura astrazione immaginarsi il sistema della verità come un sistema di possibilità tutto dispiegato, a cui dovrebbero essere conformati i segni che poi il soggetto impiegherebbe per cogliere la realtà”. Nel saggio in oggetto si affronta la questione etica come intrinseca o eteronoma modalità del costituirsi della relazione umana, intersoggettiva, politica e istituzionale, nello spazio pubblico delle società complesse del nostro tempo.[...]
2007
978-88-548-1656-5
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