Considerato dalla storiografia un rappresentante del riformismo lombardo, Francesco Soave appartiene anche al filone del cattolicesimo reazionario con i cui esponenti spesso condivide critiche e condanne, atteggiamenti di intolleranza e progetti di riscatto. Il saggio intende evidenziare lʼaspetto controrivoluzionario di Soave attraverso lʼanalisi della sua opera Vera idea della Rivoluzione di Francia (1793) nella quale esprime la più recisa e totale condanna dei principi dell’89 e il rifiuto assoluto di qualsiasi prospettiva rivoluzionaria. A causa della notorietà del libro, all’arrivo dei Francesi in Italia nel 1796, temendo ritorsioni e vendette da parte delle truppe napoleoniche, egli abbandona il capoluogo lombardo e decide di recarsi volontariamente in esilio a Lugano. Ma la sua fuga appare quanto mai esagerata, mossa da una minaccia più presunta che reale, tanto più che, di fronte alla nascita delle nuove istituzioni politiche, il gruppo dei cattolici reazionari che si oppone al processo di democratizzazione non solo non scompare né subisce alcun sensibile ridimensionamento, ma continua ad essere all’interno del multiforme panorama religioso quello di gran lunga maggioritario.[...]

Francesco Soave. Un illuminista in fuga dalla rivoluzione

CARLETTI, Gabriele
2011-01-01

Abstract

Considerato dalla storiografia un rappresentante del riformismo lombardo, Francesco Soave appartiene anche al filone del cattolicesimo reazionario con i cui esponenti spesso condivide critiche e condanne, atteggiamenti di intolleranza e progetti di riscatto. Il saggio intende evidenziare lʼaspetto controrivoluzionario di Soave attraverso lʼanalisi della sua opera Vera idea della Rivoluzione di Francia (1793) nella quale esprime la più recisa e totale condanna dei principi dell’89 e il rifiuto assoluto di qualsiasi prospettiva rivoluzionaria. A causa della notorietà del libro, all’arrivo dei Francesi in Italia nel 1796, temendo ritorsioni e vendette da parte delle truppe napoleoniche, egli abbandona il capoluogo lombardo e decide di recarsi volontariamente in esilio a Lugano. Ma la sua fuga appare quanto mai esagerata, mossa da una minaccia più presunta che reale, tanto più che, di fronte alla nascita delle nuove istituzioni politiche, il gruppo dei cattolici reazionari che si oppone al processo di democratizzazione non solo non scompare né subisce alcun sensibile ridimensionamento, ma continua ad essere all’interno del multiforme panorama religioso quello di gran lunga maggioritario.[...]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/12048
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact