Il saggio ripercorre la politica di migrazione interna e colonizzazione nell’Agro pontine ed in particolare la nascita di Sabaudia (1934). Il contributo ha un approccio interdisciplinare, situa la creazione delle città in una prospettiva di storia economica e sociale delle migrazioni. L’autore rintraccia la genesi delle idee sulla politica di colonizzazione interna, nell’ambito della crisi mondiale del capitalismo, esplosa tra le due guerre in particolare con la Grande depressione. Sulla base della ricostruzione storica condotta in una realtà micro-spaziale, nella costruzione della decisione politica si sovrappongono due culture diverse:1) il livello superficiale dell’ideologia prodotta dal potere politico del Fascismo e da Mussolini, che considera l’Agro Pontino il laboratorio di una ideologia neo-rurale e anti-urbana ; 2) il punto di vista dei piani particolareggiati che hanno una cultura economica e urbanistica riformista, propongono l’applicazione della legge di bonifica integrale e dei piani regolatori regionali, considerano l’intervento dello Stato come fattore di regolazione pubblica degli effetti sociali della urbanizzazione e alla nascita delle periferie. Questo secondo indirizzo rappresenta una modello di lunga durata ed è veicolato dall’Opera Nazionale per i Combattenti.

Sabaudia e lo spazio pontino dalla fondazione alla nuova immigrazione

Simone Misiani
2020-01-01

Abstract

Il saggio ripercorre la politica di migrazione interna e colonizzazione nell’Agro pontine ed in particolare la nascita di Sabaudia (1934). Il contributo ha un approccio interdisciplinare, situa la creazione delle città in una prospettiva di storia economica e sociale delle migrazioni. L’autore rintraccia la genesi delle idee sulla politica di colonizzazione interna, nell’ambito della crisi mondiale del capitalismo, esplosa tra le due guerre in particolare con la Grande depressione. Sulla base della ricostruzione storica condotta in una realtà micro-spaziale, nella costruzione della decisione politica si sovrappongono due culture diverse:1) il livello superficiale dell’ideologia prodotta dal potere politico del Fascismo e da Mussolini, che considera l’Agro Pontino il laboratorio di una ideologia neo-rurale e anti-urbana ; 2) il punto di vista dei piani particolareggiati che hanno una cultura economica e urbanistica riformista, propongono l’applicazione della legge di bonifica integrale e dei piani regolatori regionali, considerano l’intervento dello Stato come fattore di regolazione pubblica degli effetti sociali della urbanizzazione e alla nascita delle periferie. Questo secondo indirizzo rappresenta una modello di lunga durata ed è veicolato dall’Opera Nazionale per i Combattenti.
2020
978-88-917-8905-1
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