"In love with the Renaissance": so a contemporary described Prince Baldassarre Odescalchi, lord of the Bracciano castle and protagonist of Roman society after 20 September 1870. Odescalchi's profile was quite common at the time. Although in a different way, the passion for Italian art of the sixteenth century innervated in Rome the founder Alessandro Nelli, the art dealers Augusto Castellani and Giuseppe Sangiorgi or the architects Camillo Boito, Giuseppe Sacconi and Charles F. McKim, the head of the American Academy in Rome. But why so much passion suddenly? The volume, the result of an international research project that lasted many years, explains it by rediscovering these figures and putting them back into play, one by one. A substantially unprecedented profile of Rome emerges: in the new capital of the Kingdom, in deliberate contrast with the Paris of fashion, the Commune and the Impressionists, the Renaissance served as an official language for a free, united and stable Italy, of course, but also headed towards the colonial and imperialist adventure, as evidenced by the curvature assumed by the Victorian. By avoiding aesthetic shortcuts, the book demonstrates in historically concrete terms how the Renaissance and the various mechanisms of its recovery - both artistic and commercial, entrepreneurial and political - are at the basis of a plot of artists and works, of realities and situations left for a long time in the dark.

“Innamorato del Rinascimento”: così un contemporaneo descrisse il principe Baldassarre Odescalchi, signore del castello di Bracciano e protagonista della società romana dopo il 20 settembre 1870. Un profilo tutt’altro che isolato. Sia pure in modo diverso, la passione per l’arte italiana del XVI secolo innervò a Roma il fonditore Alessandro Nelli, i mercanti d’arte Augusto Castellani e Giuseppe Sangiorgi o, ancora, gli architetti Camillo Boito, Giuseppe Sacconi e Charles F. McKim, il fondatore dell’American Academy in Rome. Ma perché quasi d’improvviso tanta passione? Il volume, risultato di un lavoro in archivio e di un progetto internazionale di ricerca durati molti anni, lo spiega riscoprendo queste figure e rimettendole in gioco, una per una. Ne emerge un profilo di Roma sostanzialmente inedito: nella nuova capitale del Regno, in deliberato contrasto con la Parigi della moda, della Comune e degli Impressionisti, il Rinascimento servì da linguaggio ufficiale per un’Italia libera, unita e stabile, certo, ma anche avviata verso l’avventura coloniale e imperialista, come dimostra la curvatura assunta dal Vittoriano. Evitando scorciatoie estetizzanti, il libro dimostra in termini storicamente concreti in che modo il Rinascimento e i vari meccanismi del suo recupero – insieme artistico e mercantile, imprenditoriale e politico – siano alla base di una trama di artisti e di opere, di realtà e di situazioni rimasta per lungo tempo nell’oscurità.

Il recupero del Rinascimento: arte, politica e mercato nei primi decenni di Roma capitale (1870-1911)

Coen, Paolo
2020-01-01

Abstract

"In love with the Renaissance": so a contemporary described Prince Baldassarre Odescalchi, lord of the Bracciano castle and protagonist of Roman society after 20 September 1870. Odescalchi's profile was quite common at the time. Although in a different way, the passion for Italian art of the sixteenth century innervated in Rome the founder Alessandro Nelli, the art dealers Augusto Castellani and Giuseppe Sangiorgi or the architects Camillo Boito, Giuseppe Sacconi and Charles F. McKim, the head of the American Academy in Rome. But why so much passion suddenly? The volume, the result of an international research project that lasted many years, explains it by rediscovering these figures and putting them back into play, one by one. A substantially unprecedented profile of Rome emerges: in the new capital of the Kingdom, in deliberate contrast with the Paris of fashion, the Commune and the Impressionists, the Renaissance served as an official language for a free, united and stable Italy, of course, but also headed towards the colonial and imperialist adventure, as evidenced by the curvature assumed by the Victorian. By avoiding aesthetic shortcuts, the book demonstrates in historically concrete terms how the Renaissance and the various mechanisms of its recovery - both artistic and commercial, entrepreneurial and political - are at the basis of a plot of artists and works, of realities and situations left for a long time in the dark.
2020
9788836645435
“Innamorato del Rinascimento”: così un contemporaneo descrisse il principe Baldassarre Odescalchi, signore del castello di Bracciano e protagonista della società romana dopo il 20 settembre 1870. Un profilo tutt’altro che isolato. Sia pure in modo diverso, la passione per l’arte italiana del XVI secolo innervò a Roma il fonditore Alessandro Nelli, i mercanti d’arte Augusto Castellani e Giuseppe Sangiorgi o, ancora, gli architetti Camillo Boito, Giuseppe Sacconi e Charles F. McKim, il fondatore dell’American Academy in Rome. Ma perché quasi d’improvviso tanta passione? Il volume, risultato di un lavoro in archivio e di un progetto internazionale di ricerca durati molti anni, lo spiega riscoprendo queste figure e rimettendole in gioco, una per una. Ne emerge un profilo di Roma sostanzialmente inedito: nella nuova capitale del Regno, in deliberato contrasto con la Parigi della moda, della Comune e degli Impressionisti, il Rinascimento servì da linguaggio ufficiale per un’Italia libera, unita e stabile, certo, ma anche avviata verso l’avventura coloniale e imperialista, come dimostra la curvatura assunta dal Vittoriano. Evitando scorciatoie estetizzanti, il libro dimostra in termini storicamente concreti in che modo il Rinascimento e i vari meccanismi del suo recupero – insieme artistico e mercantile, imprenditoriale e politico – siano alla base di una trama di artisti e di opere, di realtà e di situazioni rimasta per lungo tempo nell’oscurità.
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