Ricomposta la frattura operata dalla Rivoluzione francese, la Chiesa ritiene che nessun atto debba più essere omesso per la sua salvaguardia e per combattere e reprimere ogni manifestazione del pensiero moderno. Lʼaccentramento politico e dottrinale di Pio IX, prima, e di Leone XIII, poi, non fa che irrigidire lʼatteggiamento della Chiesa verso la modernità e sancirne in maniera inequivocabile lʼassoluta incompatibilità. Soprattutto contro il socialismo e il comunismo essa conduce una battaglia aspra e violenta, alimentata dal timore di perdere la propria leadership allʼinterno del Paese. Duri attacchi sono mossi non solo dai rappresentanti dellʼintransigentismo cattolico, ma anche da esponenti del cattolicesimo transigente. Ogni contrapposizione tra temporalisti e sostenitori della rinuncia del potere temporale del papa, ogni disputa dottrinale tra tomisti e rosminiani, ogni divisione tra oppositori e fautori della conciliazione tra Stato e Chiesa sembrano scomparire di fronte a quella che viene ormai considerata lʼultima “perversione” della modernità, il nuovo nemico, esterno, la cui minaccia è tale da indurre tutti, indistintamente, a unire le proprie forze per combatterlo. Lʼatteggiamento antisocialista diviene così, nella seconda metà dellʼOttocento, il punto di coagulo dellʼazione dei cattolici, caratterizzata da una critica sempre più virulenta nei confronti del socialismo e di una, invece, sempre più stemperata verso il sistema capitalistico.

O cattolici col Papa o barbari col socialismo. L'antisocialismo in Italia (1849-1899)

Carletti, Gabriele
2019-01-01

Abstract

Ricomposta la frattura operata dalla Rivoluzione francese, la Chiesa ritiene che nessun atto debba più essere omesso per la sua salvaguardia e per combattere e reprimere ogni manifestazione del pensiero moderno. Lʼaccentramento politico e dottrinale di Pio IX, prima, e di Leone XIII, poi, non fa che irrigidire lʼatteggiamento della Chiesa verso la modernità e sancirne in maniera inequivocabile lʼassoluta incompatibilità. Soprattutto contro il socialismo e il comunismo essa conduce una battaglia aspra e violenta, alimentata dal timore di perdere la propria leadership allʼinterno del Paese. Duri attacchi sono mossi non solo dai rappresentanti dellʼintransigentismo cattolico, ma anche da esponenti del cattolicesimo transigente. Ogni contrapposizione tra temporalisti e sostenitori della rinuncia del potere temporale del papa, ogni disputa dottrinale tra tomisti e rosminiani, ogni divisione tra oppositori e fautori della conciliazione tra Stato e Chiesa sembrano scomparire di fronte a quella che viene ormai considerata lʼultima “perversione” della modernità, il nuovo nemico, esterno, la cui minaccia è tale da indurre tutti, indistintamente, a unire le proprie forze per combatterlo. Lʼatteggiamento antisocialista diviene così, nella seconda metà dellʼOttocento, il punto di coagulo dellʼazione dei cattolici, caratterizzata da una critica sempre più virulenta nei confronti del socialismo e di una, invece, sempre più stemperata verso il sistema capitalistico.
2019
978-88-6866-551-7
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11575/104860
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact